Gianluca Colombo, classe 1978 e soprannominato Geo, fa parte della nostra società da parecchio tempo, 13 anni come giocatore e gli ultimi 5 da Dirigente Accompagnatore della Prima Squadra e Consigliere nel Direttivo della Società. Tifoso della Pallacanestro Varese, Gianluca è professore di spagnolo alle scuole superiori.
1) Fai parte da una vita della grande famiglia della Pallacanestro Uboldo: per tanto tempo come giocatore, poi negli ultimi anni come Dirigente Accompagnatore della prima squadra, e infine sei diventato Consigliere. Che cosa ti lega a questa società da così tanto tempo? Quali sono i valori che apprezzi e condividi?
“Essendo entrato a farne parte fin da bambino, è una parte di me e lo sarà per sempre. È un legame viscerale, difficile da spiegare a parole, sento di dover tantissimo a questa società. Ovviamente apprezzo i sani valori sportivi che sa trasmettere; negli ultimi anni da dirigente ho imparato ad apprezzarne i valori umani, ricreativi e sociali che sa trasmettere alla comunità uboldese.”
2) Quali sono gli aspetti positivi della società e quali invece gli aspetti da migliorare?
“Gli aspetti più positivi sono quelli ricreativi e sociali, la sua capacità di trasmettere a chi ne fa parte e a chi la segue passione, emozioni, sorrisi e svago, soprattutto in un’epoca in cui se ne ha davvero tanto bisogno.
Gli aspetti da migliorare riguardano un maggior radicamento sul territorio, ma per raggiungerlo serve maggior collaborazione da parte del territorio inteso come enti pubblici, privati e sponsor che possano sostenere un progetto che non sia solo destinato a sopravvivere, bensì a crescere.”
3) Tu lavori come professore alle scuole superiori, quindi ogni giorno sei a contatto con giovani studenti, di conseguenza conosci le difficoltà che oggigiorno gli adolescenti hanno a relazionarsi e stare con gli altri. In che modo la Pallacanestro Uboldo può essere un ottimo mezzo di aggregazione per bambini, ragazzi e famiglie?
“Lo sport – in generale – e la pallacanestro nello specifico è già di per sé un mezzo di aggregazione. La parola “sport” in inglese significa “divertimento”. Quindi, a mio parere, la Pallacanestro Uboldo dev’essere principalmente una realtà nella quale gli uboldesi cerchino e trovino uno spazio di divertimento condiviso ed inclusivo, da vivere insieme al di là dell’età, i generi, le origini, la cultura di ogni suo componente. In essa ci dev’essere spazio per tutti.”
4) E ora guardiamo al futuro: qual è il tuo sogno più grande per la nostra società? Come vedi la Pallacanestro Uboldo tra diversi anni?
“Da quando nell’estate di qualche anno fa ho contribuito a far rinascere la società dopo un periodo di stop, partendo da una riunione in un ufficio in cui eravamo presenti circa 15 persone, oggi la società è composta da circa 150 persone tra atleti, staff tecnico, dirigenza e consiglieri. Per questo, il mio sogno è vederla crescere ulteriormente continuando a raggiungere gli obiettivi sociali che ci prefissiamo annualmente e perseguendo risultati sportivi sempre più alti. Negli anni a venire vorrei continuare a vedere ciò che ho visto in questi anni, alzando l’asticella sempre un po’ più in alto.”
“Essendo entrato a farne parte fin da bambino, è una parte di me e lo sarà per sempre. È un legame viscerale, difficile da spiegare a parole, sento di dover tantissimo a questa società. Ovviamente apprezzo i sani valori sportivi che sa trasmettere; negli ultimi anni da dirigente ho imparato ad apprezzarne i valori umani, ricreativi e sociali che sa trasmettere alla comunità uboldese.”
“Gli aspetti più positivi sono quelli ricreativi e sociali, la sua capacità di trasmettere a chi ne fa parte e a chi la segue passione, emozioni, sorrisi e svago, soprattutto in un’epoca in cui se ne ha davvero tanto bisogno.
Gli aspetti da migliorare riguardano un maggior radicamento sul territorio, ma per raggiungerlo serve maggior collaborazione da parte del territorio inteso come enti pubblici, privati e sponsor che possano sostenere un progetto che non sia solo destinato a sopravvivere, bensì a crescere.”
“Lo sport – in generale – e la pallacanestro nello specifico è già di per sé un mezzo di aggregazione. La parola “sport” in inglese significa “divertimento”. Quindi, a mio parere, la Pallacanestro Uboldo dev’essere principalmente una realtà nella quale gli uboldesi cerchino e trovino uno spazio di divertimento condiviso ed inclusivo, da vivere insieme al di là dell’età, i generi, le origini, la cultura di ogni suo componente. In essa ci dev’essere spazio per tutti.”
“Da quando nell’estate di qualche anno fa ho contribuito a far rinascere la società dopo un periodo di stop, partendo da una riunione in un ufficio in cui eravamo presenti circa 15 persone, oggi la società è composta da circa 150 persone tra atleti, staff tecnico, dirigenza e consiglieri. Per questo, il mio sogno è vederla crescere ulteriormente continuando a raggiungere gli obiettivi sociali che ci prefissiamo annualmente e perseguendo risultati sportivi sempre più alti. Negli anni a venire vorrei continuare a vedere ciò che ho visto in questi anni, alzando l’asticella sempre un po’ più in alto.”